Paternoster

A Pino Paternoster, patriarca indiscusso e artefice della storia dell’Aglianico del Vulture:

“Il racconto di oltre 90 vendemmie,
l’assoluto rispetto della tradizione,
del contesto storico e della nostra gente.
L’amore per il territorio: Il Vulture,
custode da sempre del nostro
ambiente incontaminato.
Una mission mai interrotta
che contiamo di trasmettere nel tempo ”

La storia, le nostre origini

Sin dagli inizi del secolo scorso, la nostra famiglia si è dedicata costantemente alla vitivinicoltura del Vulture. Nonno Anselmo, primo artefice del successo di casa, raccogliendo la nobile arte di vignaiolo da suo padre, decide nel 1925(data ancora ben visibile sul portone dell’azienda), di destinare alla vendita, le prime bottiglie di Aglianico, sino ad allora prodotte per consumo familiare ed amichevole. Alcuni esemplari d’etichette, foto ed altro materiale d’epoca sono ancora gelosamente da noi custodite. Fu questo l’inizio, quasi involontario, di una decorosa attività, oggi giunta alla terza generazione, in assoluto rispetto della tradizione, del contesto storico del luogo e dell’ambiente.

La produzione totale in bottiglie si aggira sulle 150.000 annue che rigorosamente sono mantenute tali, al fine di garantire nel tempo, uno standard qualitativo che le consente di rivolgersi ad una fascia medio-alta di consumatori, amante della qualità.

Numerosi i riconoscimenti assegnati nel corso degli anni sia in Italia che all’estero, così come sono numerosi gli articoli della stampa di settore che riconoscono all’azienda i primi grandi meriti di diffusione dell’Aglianico, nonché punto di riferimento dell’intera area del Vulture. Nonostante i consensi di mercato e di immagine, lo spirito e la filosofia aziendali rimangono invariati, molto legati al territorio ed in particolare a Barile, centro di spiccate e antiche vocazioni vitivinicole, come testimonia la zona Cantine, un sito suggestivo composto da oltre un centinaio di cantine secolari scavate nel tufo che rappresentano il simbolo dell’arte enoica barilese.

 

Tante facce un unico spirito

I generazione 

Anselmo Paternoster pioniere della viticoltura locale, classe 1898, cavaliere di Vittorio Veneto ed inconsapevole artefice della nostra lunga storia sin dagli anni “ venti “.

II generazione 

Pino Paternoster, classe 1919, figura carismatica, primo enologo di casa e probabilmente del Vulture, tecnico e manager allo stesso tempo. Molteplici le sue azioni, le prime botti in rovere pregiato, l’acquisizione di superficie vitata tra cui Villa Rotondo, i primi grossi meriti di diffusione dell’Aglianico del Vulture nelle varie partecipazioni a fiere e incontri, il Vinitaly sin dalla prima edizione. Corrispondente inoltre, di alcune riviste di settore dell’epoca e fautore della DOC Aglianico negli anni ’70.

III generazione e la nostra mission

Il ruolo che la storia ha affidato alla ns. famiglia ci riempie di orgoglio, di forte responsabilità e ci guida per sempre.
Il rispetto verso la natura che ci circonda, la storia, l’arte, le tradizioni e la nostra gente, ci gratifica più di ogni cosa.
Il rigore in vigna, in cantina ed in ogni processo successivo, è tal quale a quello di oltre 80 vendemmie or sono, di grappolo in grappolo, di generazione in generazione, con immutato spirito artigianale.
Sappiamo di essere privilegiati perché amiamo e viviamo in una terra speciale che si chiama Vulture con il suo simbolo più prezioso; sua maestà l’Aglianico.
E' in questo contesto che la nostra famiglia si è formata, si è modellata, disegnando uno stile di vita coerente mai urlato, proprio come testimoniano i nostri vini o ancor meglio, i nostri "Vulture", come amiamo chiamarli.
Frutto di un progetto preciso ma che posseggono un’anima, una fortissima personalità ed identità che con coraggio continuiamo a proporre nella loro impostazione originale, senza mai ricorrere a compromessi, condizionamenti, tendenze.
La nostra "mission" è unica, lunga e faticosa ma molto ambiziosa:

continuare a trasmettere nel tempo ed al mondo la forza del gruppo famigliare targato Paternoster, pari a quella del proprio terroir, “Il Vulture”

Paternoster

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