Nella sua storia la viticoltura toscana ha vissuto fasi altalenanti prima di imporsi come regione ad altissima vocazione vitivinicola. La vite era gia presente prima ancora degli Etruschi. Con l’influenza dei Greci si comincio’ a parlare di vera economia vitivinicola, che venne però quasi del tutto abbandonata nell’epoca romana. La rinascita si ebbe dopo la decadenza dell’impero romano, con una crescita in termini di quantità e qualità che arriva fino ad oggi. Il territorio è principalmente collinare e montano. La conformazione morfologica dei terreni è variabile: a nord ovest è calcarea dolomitica; a nord-est è ferrosa e vulcanica con presenza di arenarie, argille e tufi; la zona centrale è formata da galestro (rocce a scaglie con spigoli vivi), arenarie e argilla. Il clima toscano è mediamente temperato, con differenze da zona a zona, sulla costa e sulle fasce collinari le temperature sono miti d’inverno e fresche d’estate, sugli Appennini aumentano le escursioni ed il clima è continentale. La struttura dei vini aumenta andando verso est merito del clima e dei terreni. La zona più significativa della Toscana è quella della D.O.C.G. Chianti e Chianti Classico dove il vitigno principe è il sangiovese. Le D.O.C.G. in questa regione non sono poche, come il blasonato Brunello di Montalcino, il nobile Carmignano, il Vino Nobile di Montepulciano, il Morellino di Scansano e il bianco Vernaccia di San Gimignano. Numerosissime anche le D.O.C. dove oltre all’immancabile uva sangiovese e canaiolo nero, troviamo il colorino, il ciliegiolo, il prugnolo gentile e gli internazionali cabernet sauvignon e franc, merlot e syrah; per i bianchi la vernaccia di S. Gimignano, il trebbiano toscano e malvasia bianca lunga. Questi due ultimi vitigni concorrono per la produzione di un altro vino da ricordare il Vin Santo del Chianti e del Chianti Classico, la versione rossa è prodotta con il sangiovese e si chiama Occhio di Pernice.