Situato in una posizione che domina il Monferrato casalese e in particolare la Valle Ghenza, il Castello di Uviglie si erge sulle colline ad est di Rosignano Monferrato a soli 8 chilometri da Casale Monferrato.
E' immerso nel verde di uno splendido parco secolare che ospita la cappella di Sant'Eusebio, a pianta esagonale, con aperture orientate sui punti cardinali in modo che al sorgere e al calare del sole i raggi creino un suggestivo spettacolo. Piante rare ed esotiche incorniciano il panorama offrendo scorci di rara bellezza: è il contesto ideale per eventi unici.
La storia
L’origine del toponimo, secondo alcuni, può essere ricollegata alla voce latina ovilia, plurale di ovile, a conferma della primitiva organizzazione pastorale della zona. Altri invece sostengono che Uviglie derivi dal patronimico romano Avilius che ha lasciato più di una traccia nella zona. Il nome fa la sua prima comparsa in un documento conservato nell’archivio capitolare di Casale M.to datatonovembre 1271.
Le prime notizie certe sulla nascita del Castello si possono trovare in un documento datato 14 giugno 1322 con cui il Marchese di Monferrato Teodoro I concedeva alla famiglia Pocaparte la licenza “Hedificandi Castrum Ivilie” come propria dimora fortificata. Risale a questo periodo la costruzione della torre rotonda e del muraglione che sorregge il giardino pensileantistante l’attuale parco.
In seguito all’imposizione di nuove tasse da parte di Giovanni II Paleologo per riscattare i luoghi e i castelli pignorati dal padre Teodoro, iniziò nel XIV° secolo un contenzioso nel quale i Pocaparte risultarono essere i più colpiti. Lo scontro giuridico, che si trascinò per più di un secolo, si concluse con verdetto sfavorevole alle tesi dei Pocaparte addirittura nel 1493. In seguito a ciò Antonio di Giovanni fu il primo dei Pocaparte a rinunciare ai suoi possessi su Uviglie: nel novembre del 1493 egli donò infatti tutti i suoi beni feudali a Maria di Serbia - madre e tutrice di Gian Giacomo Paleologo e di Guglielmo IX Marchese del Monferrato - in cambio della promessa di una dote di almeno mille fiorini a vantaggio dei figli, maschi e femmine, che gli fossero eventualmente nati.
Nel Febbraio del 1495 Giovanni Antonio Pico - di antica famiglia patrizia casalese e Commissario Marchionale delle Entrate di Casale - ottiene i beni relativi al feudo di Uviglie, a titolo di vendita, dagli stessi Guglielmo IX e da Gian Giacomo divenendo così l’unico titolare del castello di Uviglie e ricevendone investitura dal Marchese del Monferrato. A partire dal 1497 il nuovo Signore di Uviglie si potè fregiare, accanto al proprio, del cognome illustre di Gonzaga: una simile prerogativa, assieme a quella di poter adottare lo stemma dei potenti signori di Mantova, venne concessa a lui, al fratello Bonifacio e ai loro discendenti maschi, per i meriti acquisiti da Bonifacio stesso presso la nobile casata mentre era al servizio di Lodovico Gonzaga.
Il Castello e la cura con cui veniva all’epoca conservato strapparono un accenno ammirato anche a Evandro Baronino, compilatore di un elenco statistico delle città e terre del Monferrato, che lo definì “di assai comoda abitazione, con belle stanze”. E’di questa epoca la costruzione della torre quadrangolare e l’attuale edificio sul lato nord-ovest del castello. Le mura esterne verranno invece abbattute con tutta probabilità durante il passaggio del Ducato ai Savoia, ad inizio Settecento, creando lo spazio necessario per lo sviluppo dell’attuale parco.
Il 23 ottobre del 1680 Giovanni Antonio Pico Gonzaga ottenne da Ferdinando Carlo Gonzaga Duca di Mantova e di Monferrato l’elevazione del feudo in contea, con successione solamente dei primogeniti. Oltre al consueto incremento dei poteri giurisdizionali, quasi sempre connesso a riconoscimenti di questo tipo, si concedeva che gli “agenti, massari, servienti, famiglia et altri operari”, cioè tutte le persone addette all’amministrazione e alla conduzione della tenuta agricola e al servizio del castellano, non fossero soggetti, per le prestazioni dovute nella milizia monferrina, che al Governatore generale del Monferrato. Al Conte di Uviglie si accordava inoltre: facoltà di dare licenza a sei uomini di portare armi da fuoco per tutto il territorio dello Stato; Cappellania locale a totale dipendenza dei Signori di Uviglie; licenza di soddisfare al precetto festivo nella Cappella nobiliare ; diritto d’asilo per qualsiasi delitto eccetto quello di lesa maestà nei confronti dei Marchesi del Monferrato; indipendenza totale dal Comune di Rosignano.
Con la morte di Giovanni Antonio - ultimo discendente maschio della famiglia Pico Gonzaga - Uviglie passò alla figlia Felicita, sposa delConte Ignazio Callori di Vignale, che insieme al figlio Armodio Callori Pico Gonzaga diede inizio ai lavori di restauro del Castello affidandoli all'architetto vercellese Arborio Mella. Ad Armodio, deceduto senza prole nel 1879 - il cui sarcofago è custodito nel parco - succede la contessa Luigia Callori in Massel di Caresana.
Castello e beni di Uviglie passarono poi, per sua precisa volontà testamentaria, al nipote Conte Emanuele Cacherano di Bricherasio ideatore e fondatore della FIAT nonché erede di una nobile famiglia di banchieri molto vicina ai Savoia che vide tra i suoi antenati anche un Viceré di Sardegna. Quest’ultimo, morto celibe nel 1904, lasciò tutti i beni di Uviglie in eredità alla sorella Contessina Sofia Cacherano di Bricherasio che, in quanto nubile, concesse nel 1928 ai Missionari della Consolata di Torino la possibilità di insediarsi nel Castello facendone la sede di un noviziato.
Durante la seconda guerra mondiale nel castello venne traslata la salma di Don Giuseppe Allamano per proteggerla dai bombardamenti che colpivano la città di Torino. Il Castello, inoltre, nei secoli ha ospitato San Luigi Gonzaga - durante la permanenza di suo padre Ferdinando in Monferrato in qualità di governatore del Ducato - San Giovanni Bosco e infine i nipoti del Negus, Imperatore d’Etiopia, durante il periodo di permanenza al Castello dei Missionari della Consolata, molto attivi nell’Africa Orientale Italiana.
La proprietà dell’immobile che, con il parco secolare, è sottoposto per la sua l’importanza architettonica a vincolo dei beni artistici, in base a Regio Decreto Legge del giugno 1939, fa oggi capo alla “Società Castello d’Uviglie”.